la civiltà romana
l'unificazione del mondo sotto il diritto
L'importanza di Roma
la fucina del diritto
un popolo “pratico”
La grossa differenza che viene comunemente, e giustamente, sottolineata, tra la Grecia (antica) e Roma (antica) è che i greci erano più "speculativi" e i romani più "pratici". Ai Greci infatti va riconosciuto il merito di aver "inventato" quella cosa preziosissima per il genere umano che è la filosofia, e questo lo poteva fare solo un popolo interessato a conoscere, anche disinteressatamente (cioè senza ricavarne benefici pratici immediati, in questo senso “speculativo”), la realtà.
I Romani invece avevano un grande senso pratico. La stessa lingua latina è una lingua che guarda all'efficacia pratica più che a una contemplazione disinteressata della realtà: lo vediamo dal confronto con la lingua greca. Il greco è una lingua attenta alle sfumature della realtà (e capace di esprimerle), mentre il latino bada essenzialmente all'azione:

- non per nulla in greco esiste l'articolo, che il latino non conosce. Un greco poteva dire “polloi” (πολλοί, intendendo “molti“) o “oi polloi” (οἱ πολλοί = “i molti”, e quindi, anche, “la maggioranza”), mentre un Romano non poteva che dire “multi”. O, sempre sulla maggior articolazione/precisione del Greco, pensiamo alle parole scritte sul “pomo della discordia”: “τῇ καλλίστῃ”, parole che significano in modo univoco e preciso “alla più bella”. In latino si sarebbe potuto dire solo “pulcherrimae”, che però avrebbe potuto voler dire diverse cose (oltre ad “alla più bella”, anche: “della più bella”, “le più belle”, “le bellissime”, “o bellissime”).
- Lo stesso alfabeto greco del resto è più articolato di quello latino: mentre in latino c'è solo la "o", in greco c'è differenza tra la "o" breve (omicron, ossia “o micron” = “o piccola”: ο) e la "o" lunga (omega, ossia “o mega” = “o grande”: ω). Analogamente ci sono due "e".
- Per non parlare degli accenti e degli “spiriti”, presenti in Greco, ma non in Latino (come non lo sono nella lingua di quell'altro popolo, molto più pratico che speculativo, che è il popolo britannico: l'inglese è dal punto di vista alfabetico più simile al latino ... di molte lingue neo-latine).
E il senso pratico i Romani lo sapevano usare molto bene: ad esempio costruendo, meglio di qualunque altro popolo antico, strade, acquedotti, ponti. Conquistando mezzo mondo: l'Impero romano, nella sua massima espansione, comprendeva praticamente tutte le terre “civilizzate”, allora raggiungibili (da Roma).
Ma il senso pratico li spingeva anche a dotarsi di strumenti per rendere stabile e funzionale la convivenza tra gli esseri umani: per questo un altro, enorme, merito di Roma, fu la coltivazione del diritto.
il dono del diritto
Hegel rimproverava alla civiltà romana di aver consentito al singolo individuo di rivendicare dei diritti, anche nei confronti dello Stato. Ma se per lui, statalista e fautore di uno “Stato etico”, in cui l'individuo deve essere totalmente immerso, affermare il diritto era un difetto, questo può invece essere visto come un grande apporto positivo della romanità alla civiltà umana.
Che cos'è infatti il diritto? È quanto la ragione umana è in grado di capire come oggettivamente giusto, come oggettivamente giusta base regolativa dei rapporti tra gli esseri umani. In questo senso il diritto è un freno alla rapacità dei più egoisti e prepotenti, alla loro possibile violenza verso i più deboli.
Che poi lo stesso Stato debba rispettare il diritto è esso pure qualcosa di giusto, dato che nulla assicura che chi governa lo Stato in un dato momento sia infallibile, e vada seguito ciecamente. Come hanno insegnato le tragiche esperienza dei totalitarismi.
Roma ha sì conquistato molti popoli, ma li ha governati rispettando delle regole scritte, che se anche non sempre erano basti pensare alla persecuzione dei cristianigiuste, almeno pretendevano di esserlo ed erano fatte in modo da sembrare tali. Può sembrare una presa in giro, ma se ci si pensa bene, oltre al fatto che molte leggi erano realmente giuste, lo sforzo di giustificarle è comunque una pietra miliare nello sviluppo della civiltà: significa che le leggi dovevano avere una giustificazione logica. E questo non è poco. Perché significa che la forza bruta riconosce, almeno in teoria, di doversi piegare alla razionalità, a una razionalità universalmente riconoscibile.
lotte per la giustizia
Questo senso di una giustizia oltre gli egoismi particolaristici (perché il diritto è questo, come si è detto, qualcosa che sta super partes e si prefigge di dare unicuique suum, a ciascuno il suo) è probabilmente ciò che sta alla base di fenomeni introvabili in altre civiltà antiche, come la lotta tra patrizi e plebei, prima, e la rivolta di Spartaco, poi.
Non che fossero mancate anche nella Grecia antica delle lotte intestine, ma non risulta che esse abbiano avuto una motivazione così espressamente e lucidamente sociale, e fossero fatte, poco o tanto, in nome della giustizia.
⏳ Piccola cronologia
fondazione di Roma
-753 / [data approssimativa ].
fase monarchica
-752 / -510 [Romolo, Numa Pompilio, Tullio Ostilio, Anco Marcio, Tarquinio Prisco, Servio Tullio, Tarquinio il Superbo ].
fase repubblicana
-510 / -23
prima guerra sannitica
-343 / -341 [termina con un compromesso con i Sanniti, del resto in precedenza alleati dei Romani in funzione anti-celtica, ].
seconda guerra sannitica
-326 / -304 [non senza difficoltà (i Romani sono accerchiati, e umiliati, alle Forche Caudine), si conclude con l'espansione dell'egemonia romana sulla Campania ].
terza guerra sannitica
-298 / -290 [si forma una coalizione anti-romana (Sanniti, Etruschi, Celti, Sabini, Lucani, Umbri), ma Roma riesce ad affrontare separatamente i suoi nemici e a vincerli ].
prima guerra punica
-264 / -241
seconda guerra punica
-218 / -201 [Annibale mette in seria difficoltà Roma ].
terza guerra punica
-149 / -146 [P.Cornelio Scipione Emiliano, detto poi l'Africano minore,espugna e distrugge Cartagine ].
riforme sociali dei Gracchi
-133 / -121 [viene proposto un tetto massimo alla ricchezza agraria (Lex agraria) ].
Gaio Giulio Cesare
-101 / -44 [La sua forte personalità e la sua azione (in particolare la conquista della Gallia transalpina) furono decisive per il passaggio dalla Repubblica all'Impero. ].
dittatura di Silla
-82 / -79 [il Senato recupera potere ].
Cesare conquista la Gallia
-58 / -51
fase imperiale
-23 / 476
dinastia giulio-claudia
-23 / 68 [nel 23 a.C. Augusto diviene tribuno a vita, nel 19 a.C. console a vita, nel 12 a.C pontefice massimo; ].
dinastia flavia
69 / 96 [Vespasiano, Tito, Domiziano ].
imperatori adottivi
96 / 192 [Nerva, Traiano, Adriano, Antonino Pio, Marco Aurelio, Commodo ].
dinastia dei Severi
193 / 235 [Settimio Severo, Caracalla, Elagabalo, Alessandro Severo ].
deposizione di Romolo Augustolo: finisce l'Impero Romano d'Occidente
476 / [Odoacre, Re degli Eruli (popolo germanico, invasore) ].
📚 Bibliografia essenziale
- AA.VV., Enciclopedia della Antichità classica, Milano 2000(
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- Andrea Giardina, L'uomo romano, Roma-Bari 2006(
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- Andrea Giardina, Roma Antica, Roma-Bari 2008(
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- Theodor Mommsen, Römische Geschichte, Leipzig 1854-56, tr.it. Storia di Roma antica, Sansoni, Firenze 1972 (
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- Paolo Morachiello & Vincenzo Fontana, L'architettura del mondo romano, Torino 2009(
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- Marta Sordi, I cristiani e l'Impero romano, Milano 1984(
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).
- Bart Winer, Life in the Ancient World, New York 1961, tr.it. la vita e i costumi dell'antichità, , Milano 1968 (
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).
🎬 Filmografìa
Films collegati al tema sono, tra gli altri: