il Medioevo
la posta in gioco
Quella medioevale è stata una civiltà essenzialmente cristiana: non nel senso che abbia incarnato in modo ottimale i valori cristiani né che sia stata l'unica possibile “cristianità”. Tanti infatti sono stati i suoi limiti, tuttavia su di essa si sono addensate anche critiche un po' ingenerose.
Da una parte infatti nel Medioevo, oltre alla fede cristiana si sono mescolate componenti umane contingenti, tutt'altro che perfettamente riplasmate dalla fede, come certi aspetti del germanesimo (pensiamo a una certa idea di forza e di diritto), sul piano pratico, e certi aspetti della filosofia classica, in particolare una certa recezione del platonismo, tendente a uno spiritualismo, poco valorizzatore del mondo sensibile. Analogamente, il Cristianesimo non è solo Medioevo, nel senso che la civiltà medioevale non rappresenta l'unica, né la più perfetta forma di attuazione di una civiltà cristiana. Non ha senso perciò un atteggiamento di inconsolabile nostalgia, di irrimediabile rimpianto della forma che ha assunto, nel Medioevo, la Cristianità.
Tuttavia, d'altra parte la fede cristiana, pur, concependo, a differenza dell'Islam, una distinzione tra piano “temporale” (politico-civile-sociale-economico) e piano sopranaturale, non può non tendere a “cristianizzare” ogni aspetto della civiltà (secondo il programma indicato anche da Giovanni Paolo II: «aprite, anzi spalancate le porte a Cristo»); dove cristianizzare non significa “clericalizzare”, nè istituzionalizzare, violando la libertà delle persone, che devono rimanere assolutamente libere di fronte alla proposta della fede. E tale cristianizzazione, per quanto imperfetta qualche frutto positivo lo ha dato. Come ci proponiamo di illustrare. Perciò non possiamo non guardare con un'ipotesi di lavoro simpatetica quell'epoca in cui, per quanto talora maldestramente, l'umanità europea ha cercato di lievitare la civiltà con il Messaggio di Cristo.
in questa sezione
Sotto-sezioni
temi generali
temi generali relativi al Medioevo, per una sua valutazione complessiva.
- Medioevo pro e contro, ombre, ma anche luci: Il Medioevo non è stato un paradiso, ma non è stato nemmeno il peggior inferno che sia esistito sulla terra. Altre civiltà contemporeanee avevano un ben altro grado di intolleranza: si pensi a certi stati islamici, dove le minoranze religiose erano sottoposte a fortissime pressioni, di tipo giuridico-economico, per forzarne la conversione all'Islam. Per gran parte del Medioevo ad esempio gli Ebrei non subirono, a quanto ci risulta, una tale sistematica pressione (eccezione va fatta per certe crociate, che videro una radicalizzazione antigiudaica in molti cristiani). Poi, purtroppo verso la fine del Medioevo le cose cambiarono, con la creazione di ghetti.
- Il progresso nel Medioevo, un'epoca non priva di invenzioni e scoperte: per una certa leggenda nera il Medioevo sarebbe stata un'età oscura e regressiva. Le cose sono decisamente più complesse.
- Sfera o disco?, acume medioevale: nel Medioevo si pensava che la Terra fosse piatta? No.
il tardo medioevo
sezione sul Tardo Medioevo, fase che vede il tramonto dei poteri universalistici e l'ascesa degli Stati nazionali .
- Il papato nel tardo medioevo, una grave, prolungata crisi: Il papato entra in crisi tra fine '200 e inizio '400: dapprima vi fu lo scontro tra Bonifacio VIII e Filippo il Bello, poi l'esilio avignonese e infine lo scisma d'Occidente
- La guerra dei cent'anni, una separazione non indolore: la guerra dei Cent'anni vide la definitiva separazione di due nascenti Stati nazionali, la Francia e l'Inghilterra, due Stati che fino allora erano stati, per diversi aspetti, intrecciati
- L'Italia nel tardo Medioevo, una debolezza crescente: l'Italia delle signorie e degli stati regionali è un paese diviso, a differenza dei suoi vicini, in particolare Francia e Spagna, che non tarderanno ad approfittarsene
- Gli Stati nazionali, astri nascenti del tardo Medioevo: scheda sul rafforzamento degli stati nazionali: gli eserciti, il fisco, la dimensione culturale e religiosa
qualche aspetto della dinamica storica medioevale
In generale la civiltà medioevale nasce dalla fusione di tre fattori: la civiltà classica (essenzialmente greco-latina), il germanesimo e il Cristianesimo.
limiti cronologici
Come data di inizio del Medioevo si opta per lo più per il 476 (deposizione dell'ultimo Imperatore d'Occidente), ma c'è chi propone altre date, come il 313 (editto di Milano, a significare l'importanza del Cristianesimo) o il 326 (trasferimento della capitale a Costantinopoli); come data di fine la data più comunemente usata è il 1492 (scoperta dell'America), ma alcuni propongono date come il 1453 (caduta di Costantinopoli), o il 1348 (inizio della peste nera in Occidente);
Qualunque cosa si pensi di tali date, convenzionali e discutibili, quello che è certo è che il Medioevo è esistito come civiltà dotata di una sua unitarietà, data essenzialmente dalla incidenza civile del Cristianesimo; anche per questo la riforma scolastica voluta a suo tempo da Berlinguer, e che spezza in due il Medioevo, col risultato di non farlo bene né in seconda né in terza, è una oggettiva violenza contro la verità storica, dato che misconosce la stessa esistenza di una civiltà medioevale;
fasi
Dinamicamente il Medioevo vede il passaggio da un Alto medioevo, in cui predominava, sul piano culturale, una impostazione platonico-spiritualistica, e sul piano pratico una impostazione feudale, tendenzialmente guerresca, al Basso medioevo in cui la riscoperta della natura materiale (alimentata da un certo punto in poi dall'aristotelismo) sul piano culturale accompagnò una rinascita economica urbana e la diffusione di valori di partecipazione più democratica alla vita politica; se focalizziamo l'attenzione sul piano culturale-filosofico si potrebbe dire che il Medioevo passa da un eccesso di svalutazione del livello materiale-sensibile (tipico dell'alto medioevo) a una valutazione di tale livello, che arriva a spingersi a delinearne una sorta opacità al Mistero.
In un certo senso l'età moderna, culturalmente, non avrebbe fatto che approfondire tale parabola, con la sua sua spinta, implicita nella Scolastica, ad accentuare l'autonoma consistenza del finito.