Federico II

🪪 Cenni sulla vita

Federico II nasce nel 1194 da Enrico VI, figlio di Federico Barbarossa, e da Costanza di Altavilla, figlia del re normanno di Sicilia Ruggero II, colui che aveva completato l'unificazione del Sud Italia sotto il dominio normanno.

Divenne re di Sicilia, dominio ereditato da parte materna, nel 1210, e re di Germania nel 1212. Da notare che Innocenzo III aveva posto come condizione al riconoscimento di tale titolo che Federico II, allora 17enne, non avrebbe unificato Sicilia e Germania: il Papato non voleva vedersi stretto in una tenaglia da nord e da sud, non fidandosi del tutto del ghibellino. Divenne infine imperatore nel 1220, avendo sconfitto a Bouvines nel 1214 Ottone IV di Bruschwig, candidato guelfo, e il suo alleato Giovanni Senza Terra (1199/1216), succeduto a Riccardo Cuor di Leone (1189/99), e a cui Filippo Augusto re di Francia, alleato di Federico, aveva tolto quasi tutte le terre oltre Manica, compresa la Normandia. Tra l'altro dopo la sconfitta di Bouvines i baroni impongono a un Giovanni indebolito la Magna Charta (1215).

Concezione

Si pone come l'unica fonte del diritto, in qualche modo sacrale. Nella sua concezione confluiscono tre influssi

la politica

non fu imperatore nel senso medioevale: trascurò la Germania, in cui restò solo 8 anni (1212/20) e in cui si accentuò il particolarismo feudale, grazie alle abbondanti sue concessioni (per lo Zerbi la Bolla d'Oro del 1356 non fece che sanzionare lo stato di fatto originatosi con Federico II);

si concentrò sul regno di Sicilia, che accentrò in modo fino allora inaudito:

Capolavoro giuridico di Federico II furono le Costituzioni melfitane (o Liber augustalis):

le Costituzioni melfitane (1231)

Emanate nel 1231 a Melfi, nell'attuale Basilicata, esse rappresentano il primo codice medievale inteso non solo come raccolta di leggi preesistenti, ma anche come superamento della concezione statuale feudale e costruzione di un modello di Stato moderno.Vi si prevedeva:

lo scontro col Papato

Federico venne incoronato imperatore, a Roma il 22 novembre 1220, da Onorio III (1216/27), debole, dietro promessa di una crociata, che egli tuttavia rinviò sine die .

Fu però costretto alla crociata dall'energico Gregorio IX (1227/41,nipote di Innocenzo III), che lo scomunicò; dopo una falsa partenza, decimata dalla peste in Puglia, per cui non voleva partire, il Papa lo scomunicò di nuovo (agosto 1227), costringendolo a partire.

Federico si limitò ad un accordo diplomatico col sultano d'Egitto (1229): Gerusalemme, Nazaret e Betlemme venivano restituite ai cristiani per 10 anni. Il Papa, indignato, gli fomentò contro il popolo, sia in Germania (dove favorì un anti-Re) sia in Sicilia (dove liberò i sudditi dalla fedeltà a Federico). Ma l'ambasciatore di Federico II, Rinaldo duca di Spoleto, lo attaccò nello stesso Stato pontificio, che seppe peraltro ben difendersi.

Al suo ritorno Federico tenne un comportamento conciliante, e fece nel 1230 un accordo (di S.Fermano), una tregua col Papato per 9 anni, che gli valse la revoca della scomunica (agosto 1230).

contro i Comuni dell'Italia settentrionale

Nel 1234 il figlio Enrico VII, a cui Federico II aveva affidato la Germania, e che poteva contare sull'aiuto dei Comuni del Nord Italia, si ribellò al padre, sostenendo che la sua politica, tutta incentrata sulla Sicilia, indeboliva il potere imperiale sulla Germania.

Federico, rivoltosi al papa, ottenne la scomunica contro il figlio, lo fece arrestare (1235) e lo tenne prigioniero fino alla morte (per suicidio qualche anno dopo). Poi, con l'aiuto del ghibellino Ezzelino da Romano, affrontò e sconfisse i Comuni del Nord Italia nella battaglia di Cortenuova (1237). Ma tale vittoria si rivelò sostanzialmente inutile, perché i Comuni, come Brescia e Milano, non caddero nella sue mani. Al contrario nel 1239 papa Gregorio IX lo scomunicò di nuovo, atto che venne successivamente sancito con solennità al concilio di Lione nel 1245, che dichiarò altresì deposto da imperatore Federico.

il declino

In seguito alla sua deposizione in Germania la fazione guelfa e antisveva si rafforzò ed elesse un suo re. Ma anche in Italia Federico ebbe filo da torcere venendo più volte sconfitto (a Vittoria, 1248 e a Fossalta, 1249). Sentendosi tradito arrivò a sospettare anche del suo cancelliere Pier delle Vigne, che imprigionato si suicidò, come ricorda anche Dante. Federico II si spense sub flore, come pare gli fosse stato predetto dal suo astrologo, ragione per cui aveva sempre evitato di entrare a Firenze, a Castel Fiorentino nel 1250.

Per un giudizio

Odiato dai guelfi, che videro in lui l'Anticristo, la bestia dell'Apocalisse, amato dai ghibellini, che lo decantarono come il Nuovo Adamo, colui che avrebbe restaurato pace e giustizia nel mondo, non è facile dare un giudizio su di lui.

Seppe essere aperto e tollerante con arabi e mussulmani (suscitando, come abbiamo già detto, il giustificato disappunto dei papi), coltivò, in tempi in cui i sovrani sapevano solo combattere e faticavano a tenere una penna in mano, poesia, filosofia, e scienza naturale e per questo venne chiamato stupor mundi.

Trascurò l'Impero per concentrarsi sul regno di Sicilia, che modernizzò, sintetizzando tra l'altro le tradizioni normanna, araba e bizantina, facendo un primo esempio di moderno stato accentrato, con una giustizia imparziale ed equilibrata, fondata su regole oggettive.

Secondo noi però, il suo contrasto col Papato (e coi Comuni) e lo stesso accentramento statale non possono essere valutati solo e prevalentemente positivamente.