Tommaso Moro

il pensiero politico: l'Utopia

Tema affrontato nel De optimo rei publicae statu, deque nova insula Utopia

Che cos'è Utopia? Un'isola, scoperta dal filosofo Raffaele Itlodeo durante uno dei viaggi di Amerigo Vespucci; vi scorre il fiume Anidro, e la sua capitale è Amauroto (=evanescente), con principe Ademo (=senza popolo).

1) analisi del malessere socio-politico

La prima parte dell'opera analizza appunto il malessere che percorre l'Inghilterra del suo tempo, i cui sintomi erano guerre, vagabondaggio e delinquenza, miseria delle classi popolari. Moro così ne individua i fattori principali:

a) le recinzioni gettano in rovina grandi masse:

Le vostre pecore, che un tempo erano così mansuete (..) adesso sono divenute così insaziabili da mangiarsi perfino gli uomini e da devastare i campi, le case, le città (...)
i contadini ... sono cacciati via e spogliati dei loro possessi, o spinti dalle vessazioni, sono costretti a venderli.

b) ne consegue il vagabondaggio e una situazione di povertà con facile sbocco nella malvivenza:

che altro resta loro da fare se non mettersi a rubare (..) o andar mendicando? (...)
dove tutto si misura col denaro non è possibile che la vita dello stato sia svolga giusta e prospera.

la causa ne è la rapacità di nobili, ricchi e alto clero, che oziando e scialacquando beni, depredano le classi lavoratrici di contadini e artigiani, in particolare con le recinzioni delle terre comuni, che vengono ridotte a pascoli privati, producendo abbandono di case e villaggi, co disoccupazione e vagabondaggio.

i nobili, i signori e perfino alcuni abati (..) recingono tutti i campi ad uso di pascolo, e non lasciano nulla alla coltivazione. Demoliscono case, distruggono i borghi e risparmiano le Chiese solo per farne stalle per i maiali.

2) la proposta

la forma utopica

Perché Moro ricorre all'espediente utopico? Secondo alcuni interpreti come Moravia, perché non sperava che la situazione fosse riformabile, ma solo rivoluzionabile; tuttavia è resta che egli avanza delle proposte concrete.

sul piano economico

una raffigurazione dell'isola di Utopia
una raffigurazione dell'isola di Utopia

Propone una società di tipo essenzialmente agricolo, caratterizzata da antimonetarismo (oro e argento non hanno valore, ma sono usati per costruire gli utensili più umili) e dalla abolizione della proprietà privata;
tutti vi lavorano per 6 ore al dì (più di Campanella: 4 ore), scambiandosi periodicamente i mestieri (per evitare la divisione del lavoro); il lavoro: comune a tutti .. è l'agricoltura, in più ciascuno impara un mestiere specifico, nessuno ozia, otto ore di sonno, il resto non piaceri o pigrizia, ma qualche occupazione piacevole.

in ambito sociale

A Utopia vi è eguaglianza assoluta di tutti (con assenza dunque dei privilegi di classe), benché statuto particolare abbiano i sacerdoti (a cui spetta il culto della divinità e il controllo della moralità) e i letterati (o sapienti, tra cui sono eletti gli ambasciatori, i senatori, e i magistrati; come pure viene eletto a vita anche il Principe); in generale siamo di fronte a una struttura comunitario-patriarcale della vita sociale: i vecchi e i malati sono assistiti dallo stato.
La città composta di famiglie (unite tra loro); divisa in quattro parti uguali, con una piazza del mercato al centro di ognuna, in cui ciascuno porta i prodotti del suo lavoro, perchè chiunque ne chieda, ne possa avere quanto gli occorre (senza denaro).

istituzioni e cultura

A Utopia vi sono poche leggi e facili da interpretare (vi è armonia e mancano motivi di contrasto, essendo abolita la proprietà privata. Lo Stato è retto da "poche leggi", in cui "non solo il merito è ricompensato, ma anche l'uguaglianza è tale che tutti hanno abbondanza di tutto." [a differenza di quegli stati che hanno moltissime leggi, senza mai poterle applicare].
La guerra vi è profondamente detestata. La cultura privilegiata non è quella astrattamente logica, ma quella filosofica e scientifica. L'ascesi viene vista con sospetto, e gli utopiensi ritengono meglio un piacere moderatamente accolto: si tratta di condurre una vita semplice, pacifica, libera, ragionevole.

la religione

La religione di base è quella naturale (tutti credono in Dio trascendente, eterno, immenso, misterioso, che provvede al mondo, e nell'immortalità dell'anima, destinata a premio o castigo post mortem).Vi è poi una diversità di culti e una tolleranza per tale differenza (anzi gli utopiensi credono che a Dio sia gradita tale diversità). La religione è pluralista (diverse anche in ogni città), benchè la maggioranza creda in "un'unica divinità, inconoscibile, eterna, immensa, inspiegabile (..) la chiamano Padre."

Per un giudizio

Tommaso Moro è stato fatto Santo dalla Chiesa cattolica, che ha riconosciuto in lui un martire della fede, per affrontato la morte piuttosto che tradire il cattolicesimo piegandosi all'anglicanesimo, come gli chiedeva Enrico VIII.

La sua pietà personale è indiscutibile. A sua documentazione riportiamo qui sotto una delle sue più celebri preghiere.

📖 Testi on-line

una preghiera

Grant me, O Lord, good digestion, and also something to digest.
Grant me a healthy body, and the necessary good humor to maintain it.
Grant me a simple soul that knows to treasure all that is good
and that doesn’t frighten easily at the sight of evil,
but rather finds the means to put things back in their place.
Give me a soul that knows not boredom, grumblings, sighs and laments,
nor excess of stress, because of that obstructing thing called “I.”
Grant me, O Lord, a sense of good humor.
Allow me the grace to be able to take a joke to discover in life a bit of joy,
and to be able to share it with others.

Signore dammi una buona digestione
e dammi, naturalmente, qualcosa da digerire.
Dammi la salute del corpo,
con il buonumore necessario per mantenerla.
Dammi un'anima sana, che abbia sempre davanti agli occhi
ciò che è buono e puro,
così che di fronte al peccato non si scandalizzi,
ma sappia sempre trovare il modo di porvi rimedio.
Dammi, o Signore, un'anima che non conosca
la noia, i lamenti, i brontolamenti, i sospiri,
e non permettere che me la prenda troppo per quella cosa
troppo invadente, che si chiama io.
Signore, dammi il senso dell'umorismo,
dammi il dono di saper ridere di uno scherzo,
affinché io sappia trarre un pò di gioia dalla vita,
e possa farne parte anche agli altri.

📚 Bibliografia essenziale

Abbiamo ricevuto e volentieri segnaliamo il breve libretto:

Contiene le due omelie pronunciate da Giovanni Paolo II su Tommaso Moro in occasione della sua proclamazione a patrono dei Governanti e dei Politici.

🎬 Filmografìa

Eccellente è il film Un uomo per tutte le stagioni: aderente alla realtà storica, riesca a dare una immagine efficacissima di Thomas More e del contesto che portò poi alla sua condanna a morte.