Aristotele: la logica
una mappa del pensare umano
Francesco Bertoldi
introduzione
Dopo aver visto ciò che esiste (prima dell'azione umana: scienze teoretiche, o in seguito all'azione umana: scienze pratiche e poietiche) Aristotele tratta di ciò con cui conosciamo ciò che esiste, lo strumento, in greco òrganon, con cui conosciamo, cioè il pensiero, in greco logos: di qui i nomi di Organon, che designa l'insieme delle opere aristoteliche di logica, e appunto la logica è la scienza del logos, del discorso, del pensiero. Da notare peraltro che Aristotele chiamava analitica la (sua) logica.
Il pensiero ha diversi livelli: il livello più semplice, più elementare, è quello del concetto (ad esempio il concetto di mela, quello di rosso); viene poi il livello, più complesso, del giudizio, che unisce più concetti (ad esempio questa mela è rossa); e infine viene il livello di massima complessità, che è il ragionamento, che unisce più giudizi (le mele rosse sono mature, questa mela è rossa, quindi è matura).
i concetti
Sono, come abbiamo detto, gli ingredienti più elementari del pensiero, gli elementi per così dire atomici, non ulteriormente scomponibili. Aristotele ne parle ne le Categorie.
comprensione ed estensione
Essi possono avere un diverso grado di comprensione (cioè di densità contenutistica, di specificità) e di estensione (cioè di universalità, di generalità). Ad esempio il concetto di insetto è più esteso di quello di formica, quello di invertebrato più di quello di insetto, quello di animale più di quello di invertebrato.
Tra estensione e comprensione esiste un rapporto, per così dire, di proporzionalità inversa: quanto più un concetto è esteso, tanto meno sarà comprensivo, tanto meno avrà contenuti specifici.
I concetti più estesi di tutti, che conservino un carattere di univocità, sono le (10) categorie, già viste in metafisica: sostanza, qualità, quantità, relazione ecc.; al di sopra delle categorie c'è un altro concetto, più esteso di esse, perché tutte le ricomprende, perdendo però il carattere di univocità: si tratta del concetto, analogico, dell'essere.
la definzione
I concetti possono essere definiti. Una buona definizione comprende due parametri:
- il genere prossimo, cioè il concetto immediatamente superiore, immediatamente più esteso, in altri termini la classe a cui appartiene il concetto da definire, e
- la differenza specifica, cioè quella caratteristica che differenzia il concetto da definire da tutti gli altri che appartengono alla medesima classe, al medesimo genere prossimo.
Uno degli esempi più celebri fatti da Aristotele è la definizione di uomo come animale
(genere prossimo) razionale
(differenza specifica). Si potrebbe osservare che in base alle nostre conoscenze scientifiche animale
non è il genere prossimo, che in questo caso potrebbe essere ad esempio mammifero, o primate, ma non dobbiamo essere troppo severi con lo Stagirita, la cui epoca non aveva ancora conosciuto Linneo e gli sviluppi della biologia.
i giudizi
Aristotele ne parla soprattutto nel De interpretatione. Egli distingue i giudizi in
- semantici, non valutabili come veri o falsi (come le esortazioni, i comandi, le preghiere:
passami il sale
) - apofantici o assertori, valutabili come veri o falsi (esempio:
questa bistecca è insipida
).
La logica aristotelica studia soprattutto i secondi, che si distinguono per
- qualità (affermativi o negativi)
- quantità (individuali: Socrate è ateniese, particolari: alcuni ateniesi sono ricchi, universali: tutti gli ateniesi sono greci)
- modo (possibili, contingenti, necessari, impossibili).
i ragionamenti
rappresentano la massima complessità del pensiero, legando tra loro più giudizi. Possono essere fondamentalmente di due tipi: induttivo e deduttivo.
l'induzione
Essa parte da giudizi particolari (questo cigno è bianco, quell'altro è bianco, 1200 cigni sono bianchi) e arriva a giudizi universali (tutti i cigni sono bianchi). O, per fare un esempio aristotelico: l'uomo, il cavallo, il mulo e l'asino sono longevi, tali animali sono senza bile, quindi l'assenza della bile è la causa della longevità (gli animali senza bile sono longevi
).
E' un tipo di ragionamento soggetto a possibili errori.
la deduzione
E' il ragionamento perfetto, passa da giudizi più universali a giudizi più particolari: è il sillogismo:
- tutti gli uomini sono mortali (premessa maggiore)
- Socrate è un uomo (premessa minore)
- quindi Socrate è mortale (conclusione)
Se le premesse sono (contenutisticamente) vere e il sillogismo è formalmente corretto (in particolare comprendendo non più di tre termini), la conclusione è infallibilmente vera.