il teatro di Segesta

Aristotele: la poetica

la scoperta della specificità del poetico

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Sono importanti in particolare due temi nella poetica aristotelica, quello di poesia nel suo confronto con la storia (dunque il concetto di imitazione) e quello di catarsi.

poesia e storia

La storia ha come oggetto un particolare vero, la filosofia l'universale (vero), mentre la poesia ha come oggetto un particolare universalizzabile verosimile.

Per la storia cioè è essenziale che il particolare narrato sia vero, devono essere dei fatti (particolari) reali, realmente accaduti. La poesia (e quindi l'arte in genere) invece non si preoccupa della verità di ciò che narra, ma solo della sua verosimiglianza, cioè non le importa che ciò che è narrato sia accaduto, ma che possa accadere.

Una vicenda (un particolare) che può accadere (una vicenda verosimile) è un particolare che potrebbe presentarsi in modo simile in molti casi (reali, veri). Ossia è un particolare universalizzabile. E appunto in questo consiste la medietà della poesia tra storia e filosofia.

Proprio il fatto che si tratti di un particolare universalizzabile dice che esso non è oggetto di una mera riproduzione, di una passiva imitazione, ma è implicito che si dia nell'attività poetica un momento di rielaborazione

la catarsi

Il fatto che il particolare narrato sia universalizzabile apre poi la strada all'altro grande tema della poetica aristotelica, quello della catarsi. Dire infatti che una vicenda è universalizzabile significa dire che essa può riguardare tutti, può riguardare anche anche me.

Nelle vicende dell'eroe tragico, ad esempio, mi posso ritrovare anch'io, posso immedesimarmi con lui. Quindi assistere alla vicenda tragica non mi lascia indifferente, ma mi coinvolge, anche sul piano emotivo-affettivo: si produce così in me quella che Aristotele chiama catarsi, cioè purificazione.

La catarsi è anche qualcosa di fisico-emozionale (può provocare ad esempio pianto, o riso, o altri fenomeni fisiologici come, per esempio un aumento del battito cardiaco, o il sudare), ma non si riduce ad esso: anzi, se si verifica un aspetto fisiologico-emozionale è perché, prima, deve essere accaduto qualcosa di conoscitivo, di noetico: cioè devo aver giudicato che quella vicenda mi riguarda, che ciò che accade all'eroe tragico, o ad altri protagonisti, potrebbe accadere anche a me.

Ciò mi purifica perché mi aiuta a vedere ad esempio nella sofferenza non qualcosa di particolarmente sfortunato che accade solo a me, ma un comune retaggio del genere umano.

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