la morale provvisoria
uno sbrigativo volontarismo
Francesco Bertoldi
perché restò tale
Gli studiosi individuano diversi motivi per cui Cartesio non giunse mai a una morale definitiva:
- la mancanza di tempo (sembra la spiegazione meno verosimile)
- la volontà di evitare dissidi (il che era tipico del suo personaggio)
- una disistima dell'idea legge naturale (e qui probabilmente si arriva al punto più importante. In effetti troviamo in Cartesio una forte deriva volontaristica (si pensi all'ipotesi del Dio ingannatore e il ruolo della volontà nello stabilire le verità teoretiche): come il vero non è radicato nella natura [di Dio e del creato] così non lo è il bene, ma esso dipende totalmente dalla volontà [dalla volontà di Dio la legge morale rivelata, e da quella degli uomini la legge positiva]: se Dio volesse, uccidere sarebbe lecito).
contenuto
1) «obbedire alle leggi e ai costumi del mio paese, tenendo fede costantemente alla religione nella quale Dio mi ha fatto la grazia di essere istruito fin dall'infanzia» (testo originale) (
ho la religione della mia nutricerispose Cartesio al ministro protestante Revius, che l'aveva interrogato al riguardo),2) «essere il più fermo e risoluto possibile nelle mie azioni e di seguire costantemente le opinioni più dubbie una volta deciso per esse» (testo originale) (si può vedere una componente di volontarismo in questo precetto),
3) «cercare sempre di vincere piuttosto me stesso che la fortuna, di cambiare i miei desideri piuttosto che l'ordine del mondo» (testo originale)
Riguardo alla terza regola Cartesio ebbe a dire
«Non c'è niente che ci impedisca di essere contenti tranne il desiderio, il rimpianto o il pentimento: ma se facciamo sempre tutto ciò che ci detta la nostra ragione, non avremo mai alcun motivo di pentirci, anche se gli avvenimenti ci mostrino in seguito che ci siamo ingannati senza nostra colpa. (...)
Come un piccolo vaso può essere pieno allo stesso modo di un vaso grande, anche se contiene una minore quantità di liquido, così, se ciascuno ripone la sua soddisfazione nel compimento dei suoi desideri regolati dalla ragione, anche il più povero e il meno favorito dalla fortuna e dalla natura potrà essere contento e soddisfatto, pur godendo di una quantità minore di beni.»
In queste considerazioni di Cartesio troviamo più stoicismo che Cristianesimo: un cristiano sa che un uomo non può a fare sempre ciò che gli detta la ragione
, perché il peccato insidia costantemente il nostro agire, ed abbiamo perciò continuamente bisogno della Misericordia di un Altro, per essere sempre risollevati.