Campanella, un ritratto

Tommaso Campanella

un naturalismo temperato

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🪪 Cenni sulla vita

Tommaso Campanella (Stilo 1568 - Parigi 1639) fu, con Telesio e Giordano Bruno, uno dei maggiori rappresentanti del pensiero italiano rinascimentale. Entrato adolescente nell'ordine dei Domenicani, dedicandosi con passione allo studio delle discipline filosofiche e scientifiche. Influenzato da B.Telesio, nel 1592 , accusato di pratiche magiche, subì il primo processo ecclesiastico conclusosi con l'intimazione di abbandonare le dottrine antiaristoteliche.
Mosso da confusi ideali millenaristici, ordì le fila di una congiura tesa a instaurare una repubblica teocratica immaginata come inizio di un generale rinnovamento del mondo. La scoperta della congiura (1599) gli costò la condanna al carcere per tentata ribellione ed eresia. Evitata la pena capitale simulando la pazzia (ripeteva ossessivamente, quale risposta a qualsiasi domanda postagli: "dieci cavalli bianchi"), per 27 anni rimase prigioniero nei Castelli di Napoli e in questo periodo di forzata inazione compose molte delle sue opere principali. Ottenuta infine definitivamente la libertà, ma osteggiato da molti a Roma, vi condusse una vita difficile per qualche tempo, finché fu costretto a rifugiarsi in Francia, dove fu accolto con favore.

📔 Opere principali di Tommaso Campanella

titolo originale titolo ital. (o edizione) anno
De sensu rerum et magia Il senso delle cose e la magia1590
Philosophia sensibus demonstrata Filosofia fondata sui sensi1591
Monarchia di Spagna [in italiano]1598 (1600?)
La Città del Sole [in italiano]1602
Il senso delle cose e la magia [in italiano]1604
Epilogo magno Grande epilogo1604-09
Quod reminiscentur [per la conversione alla vera fede]1606 (?)
Philosophia rationalis Filosofia razionale1606-14
Theologia Teologia1613-24
Philosophia realis Filosofia reale1619
Apologia pro Galileo In difesa di Galileo1623
Metaphisica Metafisica1623 (-38)
Atheismus triumphatus L'ateismo vinto1631
Monarchia di Francia [in italiano]1636

in sintesi

Campanella accoglie in sé e cerca di fondere in sintesi gli elementi della filosofia rinascimentale: opposizione all'aristotelismo, esaltazione della dignità umana, concezione dinamica dell'essere; e anticipa inoltre il principio dell'autocoscienza.

la realtà

[metafisica] Alla base del suo pensiero sta la concezione delle tre primalità dell'essere (potenza, sapienza, amore) presenti in ogni ente (specchio della SS.Trinità: il Padre=la potenza, il Figlio=la sapienza, lo Spirito=l'amore), e che costituiscono i fattori più intimamente costitutivi delle cose, analogamente ai trascendentali della scolastica (esistenza, verità, bontà).
[cosmologia] La cosmologia di Campanella, influenzata da Telesio ma non priva di originalità, concepisce la natura come animata (panpsichismo): non solo la natura è vivente anche nel suo livello apparentemente inorganico, ma è anche in qualche modo cosciente in ogni sua articolazione; ogni ente infatti possiede una certa autocoscienza (sensus sui) per cui tende al fine, avvertendo di tendervi. In tal modo tra il cosmo e l'uomo esiste non, come nel meccanicismo galileiano-cartesiano, una lontananza fredda, funzionale a un dominio tirannico dell'uomo sulla natura, ma una comunione, una familiarità avvolgente.
[antropologia] L'uomo, vero microcosmo, consta di corpo, spirito e mente; caldo e fluido lo spirito, immortale e incorporea la mente il cui apice è la libertà.

gnoseologia

Fondamentale in Campanella è il problema gnoseologico affrontato con piena coscienza critica nei suoi due aspetti: come processo psichico della conoscenza e come valore della conoscenza stessa. Partendo da una radicale posizione di dubbio metodico Campanella supera pienamente lo scetticismo attraverso la autocoscienza o sensus inditus:

L'anima conosce sé con una conoscenza di presenzialità (notitia praesentialitatis)... E' certissimo principio che noi siamo e possiamo, sappiamo e vogliamo

Il dubbio metodico è giustificato dal fatto che la notitia innata o indita (sensus inditus) è oscurata dalla notitia aliorum o conoscenza acquisita (sensus additus), diventando notitia abdita (sensus abditus). Tramite la autocoscienza, notitia innata, Dio è immediatamente presente all'uomo, ma l'oscuramento prodotto dalla conoscenza delle cose, notitia addita, richiede la dimostrazione dell'esistenza di Dio, che risulta così notitia abdita. Dell'esistenza di Dio l'uomo ha quindi l'immediatezza ontologica e la mediazione logica.

morale

La morale di Campanella si basa sul concetto che il bene per l'uomo è innata tendenza, che acquista i caratteri della moralità per l'intervento della libertà; cosicché l'autoconservazione, espressa dall'autovolizione, si rivela fondamentalmente volizione o amore di Dio, perché la persona ama in sé l'Essere Supremo di cui partecipa. La religione poi è l'espressione più completa di tutte le virtù e trova la sua giustificazione profonda non in una sanzione esterna, ma nella costituzione metafisica dell'uomo che tende verso il Creatore come al suo fine.

politica

La concezione politica di Campanella è espressa, per un verso, ne La città del Sole (1602), ipotesi di una società ideale che rispecchia pienamente l'ordine razionale e nella quale domina la virtù e vige la comunanza dei beni, e, per altro verso, negli scritti propriamente politici che prospettano uno stato di impronta teocratica con a capo il pontefice. A differenza dell'utopia di Tommaso Moro, che è stata detta una utopia della libertà e della tolleranza, quella di Campanella è una utopia dell'ordine, di stampo totalitario e intollerante.

In essa beni e donne sono comuni, per garantire unità e armonia; il lavoro è ridotto (4 ore al giorno), l'educazione avviene in modo semplice, osservando dipinti murali, la procreazione è regolata in modo minuzioso, per assicurare un miglioramento della razza (analogamente a cavalli e cani). La religione è gestita da tre supremi sacerdoti, che devono obbedienza incodizionata al "Grande Metafisico", una sorta di Dio in terra; adora Dio, ma da ampio spazio all'astrologia. Dice comunque di essere vicina al Cristianesimo, benché sulla vita eterna e il peccato originale sia quanto meno ambigua.

Campanella compose diverse poesie, di cui molte a sfondo filosofico e autobiografico.

Il testo che precede è tratto (e in alcuni passaggi ampiamente modificato e riadattato) da un contributo di Francesco Rossignoli.

Per un giudizio

La sua concezione panpsichista è certamente preferibile al meccanicismo cartesiano, in quanto il cosmo conserva una dimensione di armonia, di bellezza, di rimando possibile alla Trascendenza.

Una accentuazione sensistica sacrifica la capacità dell'intelletto, che si trova ridotto ed esautorato.

La sua utopia politica dà spazio alla religiosità come fondamento di una ordinata convivenza, il che è giusto.

Ma la religiosità viene imposta in modo forzato, e ne viene fatta una maldestra sintesi sincretistica, evidentemente funzionale a un presunto maggior benessere sociale.

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