Il muro di Berlino, drammatico simbolo della contrapposizione tra mondo comunista e mondo libero

Il mondo negli anni '50

un precario equilibrio

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introduzione

Il mondo, anche in quegli anni, è segnato dallo scontro tra le liberaldemocrazie e le potenze totalitarie comuniste.

I fenomeni e gli eventi più importanti degli anni '50, includendovi la fine degli anni '40, sono:

In Europa

l'Europa divisa

La “cortina di ferro” calata dal comunismo sovietico

«From Stettin in the Baltic to Trieste in the Adriatic, an iron curtain has descended across the Continent» «From Stettin in the Baltic to Trieste in the Adriatic, an iron curtain has descended across the Continent. Behind that line lie all the capitals of the ancient states of Central and Eastern Europe. Warsaw, Berlin, Prague, Vienna, Budapest, Belgrade, Bucharest and Sofia; all these famous cities and the populations around them lie in what I must call the Soviet sphere, and all are subject, in one form or another, not only to Soviet influence but to a very high and in some cases increasing measure of control from Moscow.»

L'Europa si trova, dopo la 2a guerra mondiale, divisa in due blocchi contrapposti: quello occidentale, legato agli USA, riunito militarmente nella NATO (dal 1949) e quello filosovietico, riunito dal 1955 nel Patto di Varsavia, formato da Stati divenuti comunisti in seguito alla loro occupazione da parte dell'Armata Rossa, in cui non erano ammesse libere elezioni.

il muro di Berlino
L'Europa divisa dalla cortina di ferro

La cortina di ferro impediva tra l'altro agli abitanti dei paesi comunisti di uscirne a piacimento, per far visita ad esempio ai paesi occidentali. Così, molti abitanti di Berlino Est, sotto il dominio comunista, trovarono la morte falciati dalle mitragliatrici sovietiche mentre tentavano di andare a Berlino Ovest, che era parte della Germania Federale (occidentale).

Solo pochi privilegiati, come gli sportivi, avevano il permesso di andare in Occidente (per limitati periodi di tempo). Troppo forte era il timore dei regimi comunisti che il confronto con la vita, libera, dell'Occidente, potesse contagiare la loro cittadinanza.

Eccezione fece la Yugoslavia di Tito, che seguì una sua strada autonoma da Mosca. Una strada simile venne poi percorsa dall'Albania, che conobbe un regime comunista non sottomesso a Mosca ma a Pechino. Parzialmente autonoma da Mosca anche la Romania di Nicolaj Ceausescu.

Un caso a parte erano due Stati che, pur essendo democratici, non potevano aderire alla NATO: la Finlandia e l'Austria. Quest'ultimo Stato era stato parzialmente occupato dai russi alla fine della 2a Guerra Mondiale, e quindi l'Unione Sovietica era riuscita a ottenere che l'Austria si desse pure le istituzioni interne che meglio credeva, ma in politica estera non aderisse alla NATO.

Oltre che alleanze militari nasceranno, tra i paesi dei due blocchi, organismi di coordinamento economico-doganale: il Comecon tra i paesi comunisti e la CEE tra Italia, Francia, Germania ovest, Belgio, Olanda e Lussemburgo.

la guerra fredda

Questa situazione di contrapposizione frontale era una situazione di guerra sì, ma di guerra che non poteva (si riteneva non potesse) essere guerreggiata. Perché se USA e URSS si fossero affrontate militarmente, avrebbero (facilmente) finito per usare le armi atomiche di cui disponevano. Finendo così per distruggersi reciprocamente. Nasce così la guerra fredda, con la presidenza Truman (dal '45), che inasprì la linea, fino allora molto più morbida verso l'URSS, di Roosevelt. Si parlava anche di “equilibrio del terrore”: non ci si scontra, perché se lo si facesse ci si distruggerebbe reciprocamente (cosa che suscita, appunto, terrore).

la ripresa

Grazie al piano Marshall, consistenti aiuti economici americani, l'Europa occidentale si riprende rapidamente, e in particolare conosce un notevole sviluppo la Germania occidentale, come pure l'altra potenza sconfitta, il Giappone, forzatamente “liberi” da spese militari.

in Asia

Mao
Mao Zedong

la Cina divisa

La Cina esce dalla seconda guerra mondiale divisa: Chiang Kai-shek leader nazionalista del Kuomitang tenta invano di reprimere il movimento comunista; ma quest'ultimo guidato da Mao Tse-tung, forte del prestigio guadagnatosi combattendo con molta più energia del rivale, contro gli occupanti giapponesi, riesce a conquistare l'intera Cina continentale.

Chiang Kai-shek, alleato dell'Occidente ente, deve rassegnarsi ad abbandonare il continente e ritirarsi sull'isola di Formosa (Taiwan). Nascono così le due Cine, quella continentale, comunista, e Taiwan, la Cina nazionalista, che per molto tempo (fino al 1971) siederà all'ONU, tra i membri permanenti del Consiglio di sicurezza, come la vera Cina.

L'India indipendente

L'India diventa indipendente nel 1947, grazie soprattutto alla lotta non-violenta, con azioni di disobbedienza civile collettiva, del ossia “grande anima”“Mahatma” Gandhi.

Gandhi però non riuscì a far nascere uno stato unitario e laico e dovette rassegnarsi alla nascita di due realtà statali, una mussulmana, il Pakistan e una induista, l'India. Il primo sarebbe stato più legato all'Occidente, il secondo alla Russia sovietica.

Israele

Nasce nel 1948 lo stato di Israele. Nell'Ottocento si era venuto sviluppando il sionismo, che voleva dare agli Ebrei una patria e uno Stato. Gli Ebrei infatti erano stati costretti, nel 70 d.C., a disperdersi in diverse aree (la diaspora) dai Romani, che pensavano così di debellarne per sempre la riottosità, una resistenza, senza paragone rispetto a altri popoli, ad essere integrati nell'Impero Romano.

Per secoli quindi il popolo ebraico fu “senza patria”, disperso in tanti paesi, prevalentemente europei. Il che non gli impedisce di conservare religione, tradizioni e un forte senso di appartenenza identitaria.

Il sionismo si sviluppa favorito anche dalla crescita di nazionalismi in Europa e dalla conseguente difficoltà a potersi considerare “a casa propria” in paesi, in cui non pochi li vedevano sempre più come un corpo estraneo.

Dopo la 1a guerra mondiale l'Inghilterra ottiene un “mandato” sulla Palestina e favorisce il ritorno di Ebrei in quella che era stata storicamente la loro terra, la “terra promessa”.

Il ritorno di Ebrei in Palestina subisce poi una brusca impennata in seguito all'Olocausto: l'idea è che solo avendo un proprio Stato gli Ebrei potranno essere sicuri che non gli riaccada più qualcosa del genere.

Da subito però il nuovo Stato, internazionalmente riconosciuto proprio come una sorta di risarcimento per l'Olocausto, incontra l'ostilità del mondo arabo, quasi interamente contrario alla stessa esistenza di uno Stato ebraico in Palestina.

A fianco di Israele si schierano nettamente gli Stati Uniti e in generale, pur con qualche distinguo, i paesi occidentali, mentre a fianco degli arabi si schiera l'URSS.

le guerre contro Israele

  • Vi fu una prima guerra nel 1948/9, appena lo stato di Israele nacque, ma fu vinta dagli israeliani, che riuscirono ad ampliare notevolmente i confini precedentemente fissati.
  • Poi una seconda guerra, nel 1956, presto vinta da Israele;
  • poi vi fu la guerra dei sei giorni, nel 1967, anche questa vinta da Israele, che occupò la Cisgiordania, il Sinai e le alture del Golan;
  • poi la guerra del Kippur, nel 1973, che vide un maggior equilibrio tra le forze in campo, in seguito ad essa Israele riconsegnò il Sinai all'Egitto, in cambio del riconoscimento diplomatico di Israele;
  • in seguito non vi furono più guerre “ufficiali” tra stati arabi e Israele, ma operazioni militari tra israeliani e guerriglieri palestinesi, soprattutto in Libano.

la decolonizzazaione

  • Si sviluppa il processo di decolonizzazione, tra la fine degli anni '40 e l'inizio degli anni '60. Diventano indipendenti, oltre la già citata India,
    • le Filippine (1946), dagli USA,
    • l'Indonesia (1949), dall'Olanda,
    • l'Indocina (1954), dalla Francia,
    • in modo drammatico, in seguito a una sanguinosa guerra, dovuta anche alla presenza di numerosi coloni francesi, i pieds noirs, l'Algeria (1962),
    • quasi tutta l'Africa, soprattutto nel 1960, che venne detto perciò l'anno dell'Africa

I paesi non-allineati

Anche in seguito alla decolonizzazione nasce il movimento dei paesi “non allineati”, che non stavano cioè né con gli Stati Uniti né con l'Unione Sovietica. Esso ebbe il suo inizio ufficiale nel 1955 (conferenza di Bandung) e i suoi leader più prestigiosi furono l'egiziano Gamal Abd el-Nasser, lo jugoslavo Josip Broz Tito e l'indiano Paṇḍit Nehru.

📚 Bibliografia essenziale

  • AA.VV., Le Livre noir du communisme. Crimes, terreur, répression, Paris 1997, tr.it. Il libro nero del comunismo, Mondadori, Milano 1998 (compra su amazon o compra su IBS).
  • J.L. Gaddis, The Cold War. A New History, 2005(compra su amazon o compra su IBS).
  • Varlam Salamov, I racconti di Kolyma, Milano 1973 (1999 tr.it.)(compra su amazon o compra su IBS).
  • Aleksandr Solzenicyn, Arcipelago Gulag, Milano 1974(compra su amazon o compra su IBS).

🎼 Multimedia

Musiche che esprimono il clima di ritrovata fiducia per la vittoria contro il nazifascismo sono ad esempio

  • Il “bughi-bughi” (In the mood):
  • Bill Haley - Rock Around The Clock

🎬 Filmografìa

Films collegati al tema decolonizzazione sono, tra gli altri:

  • locandina del filmGillo Pontecorvo, La battaglia di Algeri(compra su amazon)1966.

fino alla caduta del muro di Berlino

  • Il mondo negli anni '50: un precario equilibrio tra liberaldemocrazie e comunismo.
  • Il mondo negli anni '60-'70: l'avanzata del comunismo.
  • Il mondo negli anni '80: la crisi del comunismo e l'apparente vittoria delle liberaldemocrazie.

dopo il 1989