Aristotele
la (incompleta) razionalità della realtà
🪪 Cenni sulla vita
Aristotele nacque verso il 384 a.C., a Stagira, città della penisola calcidica, nella Grecia settentrionale (vicina alla Macedonia), figlio di Nicomaco, medico e amico personale del Re di Macedonia, e di Festide, proveniente dall'isola di Eubea.
Fu discepolo e collaboratore di Platone alla Accademia, dove rimase per circa vent'anni; vi insegnò tra l'altro retorica (in polemica con Isocrate) e dialettica; in tale periodo scrisse anche dei dialoghi, di cui ci restano solo pochi frammenti. Pur assimilando molte idee del maestro Platone (come quella della immortalità dell'anima e della assolutezza della verità) andò sviluppando un proprio pensiero originale e quando morì Platone abbandonò l'Accademia, dove era stato eletto scolarca Speusippo, le cui idee non collimavano con le sue.
Si dedicò dapprima a ricerche di biologia, componendo una monumentale Storia degli animali, in collaborazione con Teofrasto, nella cui città, Mitilene, soggiornò.
Fu poi chiamato ad essere precettore (dal 343 a.C.) del figlio del Re di Macedonia, Filippo, il futuro Alessandro Magno. Durante il periodo di massimo splendore del suo ex-discepolo Aristotele fu ad Atene, dove fondò una fiorente scuola, il Liceo.
Alla morte di Alessandro Magno, nel 323 a.C., in Atene si ebbero moti anti-macedoni che minacciarono la incolumità personale di Aristotele. Egli preferì allora lasciare la città per Eubea, presso la casa materna. Lì morì l'anno seguente.
📔 Opere principali di Aristotele
titolo originale | titolo ital. (o edizione) | anno |
Metafisica | [data incerta] | |
Fisica | [data incerta] | |
Etica Nicomachea | [data incerta] | |
Etica Eudemea | [data incerta] | |
Retorica | [data incerta] | |
Grande Etica | [data incerta] | |
Politica | [data incerta] | |
Poetica | [data incerta] | |
De anima | [data incerta] | |
Analitici Primi | [data incerta] | |
Analitici Secondi | [data incerta] | |
Topici | [data incerta] | |
Categorie | [data incerta] | |
Elenchi sofistici | [data incerta] | |
De intrepretazione | [data incerta] | |
De generatione et corruptione | [data incerta] | |
De coelo | [data incerta] | |
Historia animalium | [data incerta] | |
Costituzione degli Ateniesi | [data incerta] |
impostazione di fondo
Per Aristotele esiste sì, come per il suo maestro Platone, un mondo intelligibile, spirituale e invisibile (i Motori immobili
), ma è pienamente reale anche il mondo sensibile, questo mondo, che è fatto di sostanze materiali. Anzi in qualche modo è questo mondo sensibile ad essere principalmente oggetto di attenzione.
Se infatti per Platone centrale è l'idea, realtà perfetta e immutabile, per Aristotele centrale è la sostanza, che è anzitutto sostanza materiale, corporea.
Mentre Platone era quindi tutto proteso verso il mondo delle idee, che abbiamo già visto prima e vedremo dopo dell'unione al corpo della nostra anima, per Aristotele questa, presente, è la vera vita. Prova ne sia il fatto che niente egli ci dice di una vita ultraterrena (che però nemmeno esclude).
suddivisione del sapere
Tutto il sapere si suddivide ordinatamente, come evidenziamo nel seguente schema, in scienze teoretiche, pratiche e poietiche. Le prime sono volte al "sapere per il sapere" (theorein, vedere, contemplare), le seconde all'agire (prassein), le terze al "fare" (poiein).
L'ambito più importante del sapere sono le scienze teoretiche: sono loro che hanno il compito di dirci che cosa esiste.
Poi vengono le scienze pratiche (etica, per l'agire del singolo, e politica, per l'agire della collettività), che hanno il compito di delineare il retto comportamento dell'uomo.
Ma l'uomo non ha solo la possibilità di agire, può anche fare, cioè modificare il mondo materiale in cui si trova immerso: è il campo dell'arte (techne), in senso lato. I filosofi scolastici, nel Medioevo, sistematizzeranno la ulteriore distinzione tra arti belle e arti utili.
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⚖ Per un giudizio
Aristotele ha dei notevoli meriti, che elenchiamo nella colonna di sinistra della seguente tabella, mentre i suoi limiti li elenchiamo a destra:
😃il riconoscimento che la realtà è strutturalmente intelligibile e ordinata (tesi comune alla cultura greca, ma da lui esplicitata con insuperata sistematicità); | 😧questo ordine rimane però limitato al livello universale necessario, lasciando il contingente e il particolare, cioè l'ambito della vita concreta, nella assenza di significato adeguato; |
😃il realismo gnoseologico: la conoscenza umana è aperta alla realtà, e può conoscere con certezza delle verità stabili e universali; | 😧la conoscenza che gli interessa è quella dell'universale, e questo lascia nel soggetto concreto un senso di inappagante vuoto; |
😃la tesi che la conoscenza inizia con la sensazione (che evita un ripiegamento spiritualistico su una interiorità soggettiva, come serbatoio di contenuti innati), ma si dispiega fino a un livello di universalità (evitando così la riduzione empiristica, già professata dai sofisti e dopo di lui riproposta da epicurei e stoici); | 😧Non si spinge fino in fondo nel valorizzare né la sensazione (che ha a che fare con l'insignificante essere accidentale), né l'intelligenza, che viene decapitata del suo vertice, la ricerca inesausta del Significato infinito di tutto; |
😃il riconoscimento della esistenza di una realtà non visibile, divina, più reale dello stesso mondo fisico; | 😧questo divino non è un Tu, non è Mistero infinito, onnipotente e creatore, che si possa pregare, ma un “Motore Immobile” narcisisticamente ripiegato su di sè; |
😃una antropologia che da spazio a un livello spirituale come distintivo dell'uomo nei confronti del mondo animale; | 😧tuttavia non riconosce il fattore libertà, limitandosi al fattore intellettivo, come vero fattore differenziante dell'uomo: così non è ben focalizzato in lui il concetto di persona; |
😃la tesi che l'uomo non si realizza nei piaceri, nel successo o nella ricchezza, ma solo coltivando quel livello spirituale che gli è specifico; | 😧la contemplazione, come la intende lui, rischia di essere ancora un trastullo, una droga intellettuale (oltretutto solo per ricchi fortunati), che non risolve né affronta il dramma costituito dalla morte; |
😃l'idea della naturalità della società e il primato di un regime politico moderato e “razionale”; | 😧ma il «giusto mezzo» da lui propugnato può facilmente essere inteso come compromesso accomodante; |
🤔 Quick test
Per Aristotele la conoscenza
Aristotele
Per Aristotele il Primo Motore Immobile
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📚 Bibliografia essenziale
- Enrico Berti, Profilo di Aristotele, Roma 2012().
- Anna Cazzullo, Il concetto e l'esperienza. Aristotele, Cassirer. Heidegger, Ricoeur, Milano 1988().
- Werner Jaeger, Aristoteles. Grundlegung einer Geschichte seiner Entwicklung, Berlin 1923, tr.it. Aristotele, Sansoni, Firenze 1935 ().
- Giovanni Reale, Introduzione a Aristotele, Roma 2008 (16ª ed.)().
🔗 Pagine correlate
- Aristotele fu discepolo di Platone, senza del quale la sua riflessione non avrebbe potuto formarsi, ma dal quale comunque egli seppe, su più punti, distaccarsi.
- Uno dei più importanti pensatori che usò ampiamente della filosofia di Aristotele fu Tommaso d'Aquino, che lo interpretò in senso compatibile col cristianesimo.