carmelitane al patibolo

La Rivoluzione e la Chiesa

un tragico malinteso

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i fatti iniziali

  1. 4 agosto 1789: l'abolizione dei diritti feudali lede anche la Chiesa, che ne è detentrice, ma viene indennizzata [Dizionario critico della Rivoluzione francese, tr. it. Bompiani, d'ora in poi: "DC"]
  2. nei giorni seguenti l'abolizione delle decime la danneggia, e non ne viene indennizzata [DC]
  3. 2 novembre 89 i beni della Chiesa sono messi a disposizione della nazione (per rimediare al deficit)

Il motivo: la Chiesa è un servizio pubblico, e come tale non è proprietaria, ma usufruttuaria dei beni di cui gode; vi erano dei precedenti: i re inglesi, molti principi tedeschi, Giuseppe II.

  1. febbraio 1790 l'Assemblea Costituente non riconosce più agli effetti civili i voti monastici.

Fino a questo punto i rapporti tra clero e Rivoluzione non si erano guastati (molti parroci avevano migliorato la loro posizione economica grazie al sussidio statale stanziato per l'anno '90).

Da quel momento parte dell'opinione pubblica cattolica inizia a preoccuparsi. Pio VI aveva già un giudizio molto negativo [DC, p. 491] e condannò in un concistoro segreto la dichiarazione dei diritti dell'uomo [ibi].

La costituzione civile del clero (12 luglio 1790)

dibattuta nell'Assemblea Costituente da fine maggio a metà luglio 90 (secondo Furet, DC 492, senza alcuna profondità nè originalità)

inglobava la Chiesa nello Stato ...

1) nuove circoscrizioni ricalcate sugli 83 dipartimenti statali (abolendo le precedenti 130 diocesi)
2)il clero diventava "pubblico ufficiale ecclesiastico", stipendiato dallo Stato, alla cui Costituzione deve giurare fedeltà,

un combattente vandeano
un combattente vandeano
  • eletto dal basso (da tutti i cittadini, in quanto tali, come avrebbe fatto anche l'Urss)
  • e dal "basso" affiancato (i vescovi dovevano governare assistiti da un consiglio permanente di vicari)

... separandola dal Papa

a cui veniva riconosciuto (art. 5 del titolo I) un primato puramente simbolico,
ma i cui brevi dovevano subire la censura del governo francese

A chi parlava di una grave intrusione del potere politico nella vita Chiesa, come fece il vescovo di Aix, DC 492), venne risposto, dal Treilhard:

  • a. che la Chiesa essere corresponsabile degli abusi dell'Ancien Régime
  • b. che l'elezione dal basso la riportava alla purezza delle origini;
  • c. e che in ogni caso la subordinazione allo Stato era già presente nelle tradizione gallicane.

reazioni della Chiesa

Pio VI condannò la Costituzione civile solo il 10 marzo 1791 ma il clero francese capì subito la gravità della situazione:

  • solo tre SU 130 vescovi giurarono;
  • una frazione esigua del clero parrocchiale;
  • la maggior parte dei fedeli in provincia per lo più si oppose tenacemente alla Costituzione civile, a Parigi invece vi furono episodi di segno opposto (ad esempio il parroco di St.Sulpice fu prelevato dalla Chiesa e trascinato a giurare).

📚 Bibliografia essenziale

  • AA.VV., Le livre noir de la Révolution française, Paris 2008(compra su amazon).
  • Reynald Secher, Il genocidio vandeano, (compra su amazon).