Karl Marx
la liberazione violenta degli oppressi
sua importanza
La filosofia di Marx ha avuto come poche altre un influsso sulla realtà politica: è dalle sue idee che nascono nell'Ottocento i partiti socialisti, che si prefiggono di difendere i diritti del lavoratori mirando a una società in cui il capitalismo sia superato; ed è ispirandosi a lui che avviene la Rivoluzione d'Ottobre, in Russia nel 1917, come pure a lui si ispirò Mao Zedong per creare in Cina un regime comunista. Negli decenni centrali del XX secolo (dopo la 2a Guerra mondiale) quasi metà del mondo era in mano a regimi che si ispiravano alle idee di Marx e ci fu un momento, tra il '68 e gli anni '80, in cui il comunismo sembrò protendersi a una ulteriore, inarrestabile espansione.
🪪 Cenni sulla vita
Karl Marx nacque a Treviri, in Germania, nel 1818, da genitori ebrei (dalla cui cultura avrebbe ereditato un messianismo come inquieta insoddisfazione dell'esistente: così ad esempio Maritain e Cottier, ne L'ateismo del giovane Marx); dalla forzata conversione del padre al protestantesimo (1817) derivò poi una accentuata sfiducia nella religione, da cui peraltro, secondo Cottier, Marx non fu mai tormentato.
Marx fu inquieto goliardo, per cui da Bonn, in cui aveva iniziato l'università, il padre lo trasferì nella più austera Berlino, dove frequentò il Doctorclub, con intellettuali hegeliani radicali di sinistra (tra cui B.Bauer, Ruge, Hess).
La tesi di laurea fu sulle Differenze tra la filosofia della natura di Democrito e quella di Epicuro, 1841; Marx vi apprezza Epicuro, per via dell'automovimento degli atomi, in cui vede una maggiore importanza data all'azione umana, e vi traccia una analogia tra le scuole post-aristoteliche e le scuole post-hegeliane: in comune esse avrebbero il fatto di tornare alla realtà dopo grandi sistemi astrattamente teorici.
Si diede al giornalismo, dato che erano per lui chiuse le porte per la carriera universitaria, a causa delle sue posizioni politiche, analogamente a come fu per Bauer, il Robespierre della teologia, che fu solo per poco docente. Collaborò alla Gazzetta Renana (1841/3), organo dei radicali (come Bauer, Hess, etc.) scrivendovi articoli ispirati a istanze umanistiche (secondo la Vanni Rovighi), ad esempio a proposito dei furti di legna dei vignaioli della Mosella. Per Maritain essi documentano un senso di ribellione all'“Imperatore di questo mondo” (cioè a un Dio concepito come garante dell'ingiustizia, non al vero Dio), ma secondo un altro studioso, Georges Cottier, molto documentato, Marx era già ateo in partenza, non fu perciò scandalizzato dagli errori storici del Cristianesimo, visto come supporto teorico di ingiustizie sociali. Il suo ateismo insomma per Cottier non sarebbe stato determinato da motivi contingenti, storici, di fatto, ma sarebbe strutturale, ci sarebbe stato in ogni caso, anche se i cristiani non avessero commesso errori di complicità con l'ingiustizia sociale.
Datosi alla lettura di Feuerbach, scrive nel '43 Zur Kritik der Hegelschen Rechtsphilosophie, di cui pubblica a Parigi la Introduzione (1844), divenuto condirettore, con Ruge, degli Annali Franco-tedeschi. Sempre a Parigi conobbe Proudhon, Blanc, Heine, Bakunin e soprattutto Friedrich Engels e scrisse i Manoscritti (nel 1844, pubblicati postumi, nel 1932), La questione ebraica (1844), Le tesi su Feuerbach (1845), Die Heilige Familie (La sacra famiglia) (1845).
A Bruxelles, dove deve fuggire, perché espulso da Parigi, scrive Die deutsche Ideologie (1845), e Misère de la Philosophie (1847), e si dedica all'organizzazione degli operai comunisti, nel '48; a Londra dal '49, aiutato da Engels si dedicò allo studio degli economisti classici; ivi morì, il 14 marzo 1883
📔 Opere principali di Karl Marx
titolo originale | titolo ital. (o edizione) | anno |
Zur Kritik der Hegelschen Rechtsphilosophie | Critica alla filosofia del diritto di Hegel | 1843 |
Thesen über Feuerbach | Tesi su Feuerbach | 1845 |
Die deutsche Ideologie | L'ideologia tedesca | 1845 |
Die Heilige Familie | La sacra famiglia | 1845 |
Misère de la Philosophie | Miseria della filosofia | 1847 |
Zur Kritik der politischen ökonomie | Per una critica dell'economia politica | 1859 |
Das Kapital | Il Capitale | 1867 (1° vol., postumi gli altri) |
Grundgrisse der Kritik der politischen ökonomie | Lineamenti di critica dell'economia politica | [postumo] |
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cenni sulle interpretazioni di Marx
cenni storici
Engels (in AntiDühring, 1878, Dialettica della natura, postumo, L.Feuerbach e il punto di approdo della filosofia classica tedesca, 1888) sistematizzò Marx, ricorrendo a Hegel e all'evoluzionismo: nella dialettica vide la legge di ogni realtà.
Marx venne avvicinato all'evoluzionismo positivistico, ad esempio da K.Kautsky (K.Marx oeconomische Lehren, 1887).
Da altri invece fu avvicinato a Kant (visto come correttivo di Hegel, come imperativo morale): così lo interpretò l'austromarxismo, di indirizzo socialdemocratico; ad esempio Max Adler (Marx als Denker, 1908; Kant und marxismus, 1925), Eduard Bernstein (Com'è possibile un socialismo scientifico, 1901), Karl Vorländer (Kant und Marx, 1926, sintesi del kantismo marxista).
Nella filosofia italiana fu centrale il rapporto con Hegel, visto in negativo da G.Gentile (La filosofia di Marx, 1895) e B.Croce (Materialismo storico ed economia marxista, 1927): per loro Marx è un hegeliano inconseguente (e per Croce nemmeno un filosofo, a differenza di Gentile), mentre tale rapporto va visto positivamente per Gramsci: Marx fu inveratore di Hegel, che pur superò.
nodi interpretativi
- il rapporto struttura/sovrastruttura
-
Alcuni marxisti, come Lenin e Stalin, lo hanno visto in modo meccanico, come automatico riflesso dell'ambito economico su quello culturale;
altri, come Gramsci e Lucacs, hanno cercato di dare qualche spazio di autonomia alla dimensione culturale e intellettuale.
- il rapporto con Hegel
-
Secondo alcuni, come abbiamo qui sopra accennato, esso sarebbe decisivo in Marx: il vero Marx è quello, più filosofico, della fase iniziale;
secondo altri il pensiero più autentico di Marx è quello del Capitale, la sua produzione ultima, più “scientifica”.
- il rapporto con la religione
-
Benché Marx abbia espressamente definito la religione come
oppio del popolo
, vi è stato chi ha cercato di operare una conciliazione tra la sua concezione e il punto di vista religioso, come Ernst Bloch, Roger Garaudy o la Teologia della liberazione.
⚖ Per un giudizio
meriti
- Come già riconosceva Maritain, Marx ha il merito di aver colto per primo la non-insignificanza della causalità materiale-economica: l'uomo non è un angelo, ma ha un corpo, con precise e insopprimibili esigenze materiali. Il mondo dello spirito (la
sovrastruttura
) è perciò inevitabilmente influenzato, anche se non determinato dai fattori economico-materiali. - Suo merito è anche aver posto con forza il problema della giustizia sociale, sul quale la stessa Chiesa era stata fino a quel momento un po' latitante, o meglio aveva fatto anche molto, ma sul piano esclusivamente caritativo (e non su quello politico).
limiti
- Marx sbaglia negando che esistano una verità e una giustizia assolute. Sbaglia, di conseguenza, negando che esista Dio, ed è tanto più inescusabile in quanto egli liquida il problema senza nemmeno affrontarlo [1]. Dando "per scontato", con Feuerbach, che l'esigenza religiosa altro non sia che una proiezione illusoria di aspirazioni puramente umane. Sbaglia e pone in questo modo le premesse della violenza, che in effetti venne poi ampiamente applicata in suo nome: se non c'è verità, l'unico modo che si ha per far valere le proprie ragioni è la violenza (come menzogna e come sanguinosa violenza fisica).
- Sbaglia negando che esista, oltre la materia, una dimensione spirituale. Si condanna così a misconoscere la più vera ricchezza dell'uomo, che non è mangiare, bere, copulare e morire, ma innalzare il proprio sguardo verso il proprio Destino pieno e totale, pienezza di felicità, di verità, di giustizia. Così Marx riduce la cultura a sovrastruttura, puro riflesso di interessi materiali, negando nell'uomo ogni nobiltà e ogni capacità di gratuità.
- Sbaglia negando che esista una natura umana. E si contraddice in questo, perché come si può parlare di oppressione, se non in rapporto a parametri assoluti e metastorici.
- Sbaglia riducendo l'uomo a mero essere sociale, e negando il valore della persona, giustificando anche così le più violente e sanguinose aberrazioni (vedi CEKA, GPU, NKVD, Lager, Siberia [2]).
- Sbaglia pensando che da una rivoluzione possa sorgere una totale palingenesi dell'umanità. E la storia si è infatti incaricata di mostrare la grande illusorietà di questo sogno.
🤔 Quick test
Per Marx
Per Marx l'errore principale di Hegel
Per Marx Feuerbach
Il capitalismo per Marx
Il comunismo proposto da Marx
📖 Testi on-line
testi on-line di Marx
testi on-line su Marx
[1] Si veda, su questo punto, ma anche su Marx nel suo insieme, di G.Cottier, L'ateismo del giovane Marx, Vita e Pensiero, Milano 1978.
[2] Si veda tra l'altro il libro della Osipova sulle persecuzioni in URSS, qui recensito . Ma si vedano ancora i magistrali lavori di Solgenitsin, a partire dal suo, troppo misconosciuto, Arcipelago Gulag.
📚 Bibliografia essenziale
- AA.VV., Storia delle idee politiche economiche e sociali. Vol.V L'età della rivoluzione industriale, Torino 1972().
- Ernst Bloch, Karl Marx. Zur Ontologie des gesellschaftlichen Seins, Berlin 1968, tr.it. Karl Marx, il Mulino, Bologna 1972 ().
- Rocco Buttiglione, Avvenimento cristiano e fenomeno rivoluzionario. Lezioni sul marxismo, Milano 1972().
- Rocco Buttiglione, Augusto del Noce. Biografia di un pensiero, Casale Monferrato 1991().
- Augusto Cavadi, Jacques Maritain tra moderno e post-moderno. Un'antologia degli scritti di Maritain, 1987().
- Olivier Clément, La révolte de l'Esprit, Paris 1979, tr.it. La rivolta dello spirito, Jaca Book, Milano 1980 ().
- Georges Cottier, L'athéisme du jeune Marx. Ses origines hégéliennes, Paris 19692, tr.it. L'ateismo del giovane Marx, Vita e Pensiero, Milano 1978 ().
- Henri De Lubac, La posterité spirituelle de Joachim de Flore, vol. II, Paris 1981, tr.it. La posterità spirituale di Gioachino da Fiore, Jaca Book, Milano 1981 ().
- Jacques Derrida, Spectres de Marx, Paris 1993().
- Carlo Galli, Marx eretico, Bologna 2018().
- György Lukács, Die Zerstörung der Vernunft, Berlin 1954, tr.it. La distruzione della ragione, Einaudi, Torino 1974 ().
- Jacques Maritain, La philosophie morale, Paris 19601, tr.it. La filosofia morale, Morcelliana, Brescia 1973 ().
- Virgilio Melchiorre, La coscienza utopica, Milano 1970().
- Josef Tischner, La svolta storica. Cristiani e marxisti in Polonia, Bologna 1981().
- Josef Tischner, Etica della solidarietà, Bologna 1981().
- Sofia Vanni Rovighi, Uomo e natura. Appunti per una antropologia filosofica, Milano 1980().
🔗 Pagine correlate
Direttamente collegato a Marx è il fenomeno storico del comunismo (in Russia ed Est Europa, Cina e altre parti del mondo).