il romanticismo

la rivincita del sentimento

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in generale

nome

(sec Abb. per il riferimento al romanzo cavalleresco, ricco di avventure e amori)

epicentro

Principale centro del romanticismo fu il mondo germanico, e in particolare Jena (circolo jenese: gli Schlegel, Novalis, Hölderlin). Fu presente però anche in Francia (m.me de Stael, Chateaubriand), Inghilterra (Coleridge, Wordsworth), Italia (Berchet, Manzoni, etc).
Primo strumento di diffusione fu la rivista Athenaeum (1798/1800).

origine storica

Reazione alla Rivoluzione Francese, oppressiva della patria tedesca e traditrice dei suoi stessi ideali e alla sua radice, la cultura illuministica, favorita da Federico II, dall'Accademia di Berlino, dallo spirito borghese. L'illuminismo entra del resto in crisi in Germania già per il sospetto di ateismo, a carico del suo massimo esponente tedesco, Lessing (che confidò a Jacobi la sua fede spinoziana). In tale occasione si ebbe lo Spinozasstreit, una disputa che vide in campo l'illuminista Mendellsohn e Jacobi (che associava illuminismo con Austria, "nemica della Prussia").

Ciò significa che la valenza del romanticismo fu di essere un fenomeno reazionario? Solo per un verso: come recupero della tradizione; ma insistendo sull'idea di nazione preparano i moti risorgimentali.

definibilità

(cfr. Abb, 13/5) solo come idealtipo generico

Hegel ne propose una definizione essenzialmente letteraria (come esaltazione del sentimento), ma appare una definizione troppo restrittiva

si tratta di una "atmosfera", di un clima culturale, e non solo letterario

tratti costitutivi

1. ontologia

chiaro di luna
la presenza dell'Infinto nel finito
  • a livello cosmologico : la natura è vista non come freddo meccanismo, come in gran parte dell'illuminismo, ma come vivente organismo (Abb, 34/7)
  • a livello storico. la storia viene vista non come insignificante cronaca, giudicata da una astratta ragione metastorica, ma come storia, in ogni epoca della quale è in qualche modo presente l'Infinito e che perciò ha valore;
    in particolare molti romantici rivalutarono quell'epoca storica che è il Medioevo.
  • Il romanticismo afferma il valore dell'Infinito, reso però da molti romantici immanente.

2. gnoseologia

Il romanticismo afferma il valore del sentimento, dell'intuizione, della fantasia : dell'arte


Solo un artista può indovinare il senso della vita (Novalis)
Il poeta intende la natura meglio dello scienziato (Novalis)

In particolare viene esaltata la musica: la più romantica di tutte le arti, il cui tema è l'infinito.

3. etica

Se la realtà è permeata di Infinito, la stessa azione umana dovrà porsi avendo come misura l'Infinito: perciò l'ideale illuministico di finitezza morale, pago della osservanza di ben delimitate regole, non può essere sufficiente; piuttosto la vita viene vista come inquietudine, come inquieta aspirazione a qualcosa di sempre ulteriormente superabile.
il titanismo e l'eroismo; l'uomo in preda a un "demone dell'infinito"( cfr. il Faust di Goethe); la Sehnsucht aspirazione struggente verso il "più" e l'oltre, "desiderio di avere l'impossibile, di conoscere il non conoscibile" (S.Lupi, cit. da Abb, 22).

l'importanza dell'amore come anelito di fusione nella totalità

personaggi

Johann Georg Hamann, il mago del Nord (1730/88)

Nato a Königsberg, studiò filosofia e teologia sotto M.Knutzen, senza concludere gli studi. Viaggiò poi a Londra (1757), dove ebbe una crisi spirituale, che superò leggendo la Bibbia. Tornato a Königsberg, visse come impiegato alla Dogana, ma continuò a meditare e tenne contatti con Kant, Herder, Jacobi e altri.

Lo spinozasstreit lo vide impegnato contro l'ateismo, da lui visto come esito dell'illuminismo. Il suo stile fu sibillino (secondo Pupi "a salsiccia").

Criticò l'illuminismo, come fenomeno *antireligioso e *astratto, e

propugnò un ritorno al Cristianesimo ("il Creatore è stato negato, il Redentore crocifisso, lo Spirito di sapienza bestemmiato") e difese il valore della concretezza storica e della Rivelazione (linguaggio di Dio)

nella *Scrittura e nel *creato, cosmo (che è un organismo, parola di Dio, Suo segno) e storia.

Per comprendere tale linguaggio non vale il concetto astratto degli illuministi, ma occorre il linguaggio simbolico, in cui hanno importanza i sensi, la fantasia, le passioni, l'intuizione, la allusività, il simbolismo, la poesia (lingua madre dell'umanità).

Vide in Socrate (a differenza dell'illuminismo che lo interpretava come scettico moralista) un profeta del Cristianesimo, per la sua affermazione dell'interiorità del vero.

Johann Gottfried Herder (1744/1803)

Nato in Prussia, studiò teologia a Königsberg, dove conobbe Kant e Hamann. Divenne anche pastore. Si legò poi a Goethe, l'amicizia col quale lo porterà alla svolta immanentistica. Il suo stile espositivo fu più poetico che logico, non rigoroso (Pupi). Si distaccò dall'illuminismo, ma per approdare al panteismo.

a) in un primo periodo, "di Riga" (1764/69)

compì studi sull'arte popolare, in polemica con la sofisticata "poesia d'arte"; per lui occorre cogliere l'individualità concreta tanto di un'epoca storica, quanto di un'opera d'arte dall'interno (Studi di letteratura tedesca)

b) nel '70 incontra Goethe (svolta immanentistica)

nel '73 redige quello che diventò il manifesto dello Sturm und Drang: Intorno al carattere e all'arte dei tedeschi

  • il linguaggio è fondamentale ("ha reso umano l'uomo": è il carattere distintivo della stessa ragione), contro l'illuminismo, ma non è di origine divina, ma si è formato storicamente
  • la storia è importante, contro la astoricità illuministica, incapace di cogliere la particolarità storica, per il suo fondarsi su concetti astratti (Ideen zur Philosophie der Geschichte, 1784/91). La storia è una evoluzione progressiva verso la sempre maggior affermazione della ragione e della giustizia. (cfr De Lubac, GdF, analogia con Lessing)
  • la natura è una totalità organica, che sale, storicamente, dall'inorganico all'organico fino all'uomo, compendio della natura. Siamo dentro una grande totalità cosmico-storica: "nulla son io, chè tutto è la totalità", lettera sul gran libro di Dio)

Friedrich Schiller (1759/1805)

Interesse al problema estetico.

a) Per lui si da una malinconia per la frattura tra *ideale e vita, e tra *mondo antico (ingenuo e felice) e mondo moderno (infelice e lacerato), a causa (nei primi scritti) del Cristianesimo. Si distinguono così due tipi di arte, l'arte greca, ingenua (oggettività naturale) e quella moderna, sentimentale (soggettiva).

Per mediare questa frattura tra ideale e vita, razionalità e istinto Schiller propone, in Sulla grazia e la dignità, gli ideali

  • dell'anima bella (schöne Seele), in cui morale e istinto si armonizzano dando luogo a bellezza e grazia;
  • della dignità e del sublime, dove la ragione si impone sulla sensibilità
                                  istinto sensibile (da solo, disperderebbe nelle cose)
                                /
    b) ISTINTO DEL GIOCO
    sintesi di
                                \
                                  istinto della forma (da solo chiuderebbe nella determinatezza individuale,
                                  non permetterebbe di essere altro da sé)

Friedrich Schlegel (1772/1829)

  • Uber das studium der griechischen Poesie, 1797
  • Die Griechen und die Römer, 1797
  • Geschichte der Poesie der Griechen und Römer, 1798
  • Philosophie des Lebens, 1827
  • Philosophie der Geschichte, 1828
  • Philosophie der Sprache und des Wortes, 1830

Più teorico di Schiller e caposcuola del primo circolo romantico, quello di Jena.

la storia

nei primi scritti esalta la GRECITà come un tutto armonico (fu accusato di grecomania da Goethe e Schiller). il Cristianesimo comunque ha portato il valore della storia come progressiva approssimazione all'Infinito, e dell'arte (Moravia, p.6)

la poesia

IRONIA: sproporzione del finito rispetto all'Infinito, per cui non può essere preso troppo sul serio. Il genio artistico è caratterizzato appunto dall'ironia (sintesi di scherzo e di serietà, analogamente a come in Schiller era l'istinto del gioco).

POESIA: come infinita e sola capace di cogliere l'Infinito (religiosità della poesia)cfr. PerAnt, p75. In particolare l'arte moderna è pervasa dal demone dell'infinito, per cui non si lascia ingabbiare in schemi prefissati. Il genio artistico vive in un divino squilibrio, nel paradosso.

Nel 1808 si converte al cattolicesimo (sec Moravia, 7) perché attratto dalla liturgia cattolica, e più in generale dalla concretezza sensibile (# del protestantesimo, freddo).

Jean Paul (1763/1825)

Vorschule der Ästetik (Propedeutica all'estetica) 1804

Contro sia il "materialismo poetico", cioè l'arte come mimesi, oggettivisticamente, sia contro il "nichilismo poetico" soggettivista del romanticismo.

Sostiene anche che l'uomo è animal metaphysicum, il cui bisogno di trascendenza è però soddisfatto dalla "magia naturale dell'immaginazione" (Berti, p. 15)

Scrisse anche un Rede des toten Christus vom Weltgebaude herab, daß kein Gott sei (Discorso su Cristo morto, tenuto dall'alto dell'universo, sulla non esistenza di Dio)

Novalis (Friedrich von Hardenberg) (1772/1801)

Nasce il 2 maggio 1772, da Auguste Bernardine von Bölzig (1749 - 1818) e Heinrich Ulrich Erasmus von Hardenberg (1738 - 1814). Suoi fratelli: Karoline (1771 - 1801), Erasmus (1774 -1797), Karl (1776 - 1813), Sidonie (1779 - 1801), Anton (1781 - 1825), Auguste (1783 - 1804), Bernhard (1778 - 1800), Peter Wilhelm (1791 - 1811), Amalie (1793 - 1814), Hans Christoph (1794 - 1816).

  • Frammenti
  • Hymnen an die Nacht, 1800
  • Die Lehrlinge zu Saïs, 1798-9
  • Heinrich von Ofterdingen, 1802 (postumo)
  • Die Christenheit oder Europa, 1799

Sostenne nella sua iniziale produzione, influenzato da Fichte, un Idealismo magico per cui tutto deriva dallo spirito. Ancora nei Sacerdoti di Sais, scrive:

«Arrise ad uno di sollevare il velo della Dea di Sais. E bene, che vide? Vide — meraviglia delle meraviglie — se stesso».

Al centro di tutto c'è lo spirito, l'Io. Successivamente però si riavvicinò al Cristianesimo. Lo si vede in Europa, che inizia così:

«Erano belli, splendidi tempi quelli in cui l'Europa era una terra cristiana...»
Es waren schöne glänzende Zeiten, wo Europa ein christliches Land war»]

Friedrich Hölderlin (1770/1843)

  • Hyperion oder der Eremit in Griechenland, 1797-99
  • Der Tod des Empedokles

Ideale di bellezza come totalità (uno-tutto), affermato nell'Iperione come ideale greco. Lì infatti l'eroe, un greco moderno, cerca la bellezza vedendola dapprima nella fanciulla Diotima, e poi nell'ideale di rinascita della patria. L'esito è la sconfitta, che lo porta a rifugiarsi nella solitudine, dove si ripiega compiaciutamente sul suo dolore.

Solo la bellezza rivela l'infinito, e di essa strumenti sono l'arte e la religione (Abb, p. 35)

Wolfgang Goethe (1749/1832)

opere

ballate
  • Der Fischer (Il pescatore), 1778
  • Erlkönig (il re degli Elfi), 1782
inni
  • Grenzen der Menscheit, 1778
  • Das Göttliche, 1783
altro
  • Faust, 1808
  • Die Wahlverwandtschaften, 1809

pensiero

contro la speculazione astratta, in favore della "carne del sentire, della terra, della fantasia".

  1. La sua proposta è di andare oltre la contrapposizione teismo/panteismo
  2. Nel Faust si mostra influenzato dall'attivismo di Fichte: "In principio era l’Azione". Valore dell'immanente soddisfazione: Faust consegnerà l'anima al Diavolo, quando questi sarà riuscito a fargli dire all'attimo fuggente: "verweile doch, du bist so schön" (cfr. il brano).
filosofia della natura

Criticò la scienza newtoniana, quantitativa, proponendo un paradigma qualitativo per lo studio della natura, in base a cui questo si caratterizzi essenzialmente come morfologia: servendosi dell'intuizione (Anschauung) indaga le forme naturali alla ricerca del fenomeno originario (Urphänomen), che unifica, oltre le apparenze empiriche.

Egli trovò ad esempio (cfr. Il pensiero plurale, L'800, p. 27) nella vertebra l'elemento caratterizzante, unitario, dei vertebrati, mentre per le piante lo individuò nella foglia, dalla quale deriverebbero, per successive trasformazioni, tutti gli altri organi delle piante:

Lo stesso organo che, come foglia, si espande nel fusto e prende forme straordinariamente diverse, si contrae poi nel calice, torna ad espandersi nei petali, si contrae negli organi riproduttivi, per riespandersi infine come frutto. (La metamorfosi delle piante)

Al fondo della natura sta una vita insondabile, analoga alla cosa-in-sé kantiana, caratterizzata dalla polarità dinamica delle forze (attrazione e repulsione, contrazione ed espansione, spirito e materia). Inoltre la natura è intesa organicisticamente, come un unico grande organismo. Secondo Berti si può vedere in queste tesi un influsso sia neoplatonico e spinoziano, sia kantiano (della Critica del Giudizio).

la teoria dei colori

Anche qui criticò Newton, e la sua scomposizione (quantificabile) della luce nei colori dello spettro: alla base della luce, che è indivisibile, c'è una polarità fondamentale, tra luce e oscurità, bianco e nero.